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Cultura

La speciale bellezza dei colori di Matisse

07 - Henri Matisse - Zorah sulla terrazza
05 - Henri Matisse - Ramo di Pruno fondo verde
08 - Henri Matisse - Marocchina in giallo o Zorah in giallo
02 - Henri Matisse - Ritratto di Yvonne Landsberg
06 - Henri Matisse - Edera in fiore
11 - Henri Matisse - Zorah in piedi
13 - Henri Matisse - Pervinche o Giardino marocchino
14 - Henri Matisse - Il paravento moresco
17 - Henri Matisse - Interno con fonografo
18 - Henri Matisse - Nudo in poltrona pianta verde
19 - Henri Matisse - I pesci rossi
 
L'arte moderna di Henri Matisse è in mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma dal 5 marzo al 21 giugno. Matisse arabesque è un'esposizione di 90 opere tra dipinti, disegni e costumi curata da Ester Coen. Si tratta di capolavori giunti in Italia per la prima volta e provenienti dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, Moma, Puskin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington che illustrano l'opera di un artista innovatore che seppe plasmare una nuova idea di spazio, ispirandosi ai modelli esotici e distinguendosi così dalle avanguardie storiche. E pensare che Matisse, nato nel nord della Francia a Le Cateau Camberis nel 1869, non era destinato alla pittura. Discendeva da una famiglia di tessitori, studiò ed intraprese la carriera di avvocato ma poi a causa di un appendicite che lo costrinse a letto per un anno cominciò a dedicarsi alla pittura.
 
“L'arte moderna - sosteneva Matisse - è molto più simile a quella arcaica e primitiva, piuttosto che a quella rinascimentale”. Espressione tanto più vera se si osservano i quadri di questa mostra. L'armonia ed il contrasto di colori vivi sapientemente bilanciati diventano i protagonisti della sua pittura, una vera scoperta per l'artista che imparò ad apprezzarli sui tessuti di tutte le regioni del mondo con cui usava tappezzare le pareti dei suoi atelier. “Il colore - scriveva Matisse - esiste in se stesso, possiede una speciale bellezza. Sono i crespi giapponesi che compravamo per pochi soldi in rue de Seine ad avercelo rivelato”.  
 
Matisse è il rappresentante più noto del Fauvismo, una forma di espressionismo in cui unicamente il colore compone il dipinto. Nel Fauvismo il colore prescinde dalla realtà, e serve ad esprimere unicamente le sensazioni dell'artista. I suoi quadri rispecchiano in pieno i principi del fauvismo: difatti, l'opera di Matisse è composta da lavori bidimensionali carenti di definizione pressoché privi di dettagli poiché urge nella sua arte l'espressione colorostica e non la ricerca del reale.  
 
Altra scoperta fu l'arte africana. “Un giorno notai in vetrina una piccola testa africana, scriveva - scolpita in legno, che mi ricordò le gigantesche teste di porfido rosso delle collezioni egizie al Louvre”. L'evocazione di mondi fiabeschi, l'interesse dell'artista per culture misteriose come l'Africa centrale e l'Estremo Oriente è visibile in opere come “Zorah sulla terrazza”, “Il Paravento moresco”, “Marocchina in giallo”. La suggestione del primitivismo si nota in opere come "Ritratto di Yvonne Landsberg" con i suoi colori scuri e segni geometrici. Colpiscono i picchi di colore in "Ramo di pruno, fondo verde", l'accostamento di rosa, verde e rosso nel “Giardino marocchino”, per rimanere, infine, catturati dalla misteriosa semplicità de “I Pesci Rossi”.
Angela Francesca D’Atri
 
 
Per visualizzare alcune delle opere della mostra Matisse Arabesque sfogliare la gallery in alto, cliccando sulla prima immagine.