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Gio28032024

Ultimo aggiornamento10:09:47 AM

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Roma e provincia

Made in Roma

immagine MADE IN ROMA
Una mostra archeologica con preziosi reperti: marchi di produzione e di possesso nella società antica provenienti da prestigiosi musei romani, nazionali ed internazionali.
Il percorso espositivo, animato da apparati multimediali, da un sistema di comunicazione dedicato anche ai più piccoli e da un fitto calendario di attività didattiche, si divide in due macro sezioni.
 
Nella prima viene analizzato l’aspetto “industriale”del marchio, facendo particolare riferimento a marchi e signa di officinatores (impresari) e di mercatores (commercianti) lasciati su numerose categorie di prodotti come, ad esempio, i bolli laterizi, prova anche della vitale attività imprenditoriale delle donne romane, vetri e lucerne, coppe e piatti in ceramica e terracotta. Tra questi ultimi, la lista graffita sul fondo di un vaso attesta l’intensa attività di un mastro fornaciaio che aveva messo a cuocere un totale di 1540 piatti, 300 coppe e 790 scodelle o coppette, fabbricati da sei diversi vasai. I bolli impressi su ciascuno degli oggetti servivano a restituire i vasi, una volta cotti, ai loro proprietari e la registrazione del carico a ripartire in modo equo i costi della cottura tra di loro.
 
Alla seconda macro sezione, dedicata alla produzione e al commercio marittimo, appartengono botti, anfore e  alcuni marmi segnati dai cavatori. In mostra anche un focus sui medicamenta - i cui preziosi contenitori con marchio impresso potevano essere quasi delle miniature, come quelli del costoso lykion, il collirio, che veniva trasportato in vasetti alti  meno di 4 cm – e uno sul marchio della guerra dove sono esposte alcune glandes (proiettili) sulle quali vengono riportati non solo i nomi dei produttori, ma anche vere e proprie ingiurie contro i nemici, come la famosa invettiva contro Lucio Antonio, fratello del triunviro Marco Antonio, oppostosi al giovane Ottaviano e causa del Bellum Perusinum. Ma il segno della guerra viene impresso anche sulla pelle dei legionari. Le fonti ricordano i signa delle legioni impressi sui soldati, simboli di orgogliosa appartenenza ma anche mezzi per scoraggiarne la diserzione.  E, ancora, saranno ricordati stigma e signa utilizzati per determinare il possesso di un oggetto o di una persona o dichiararne l’appartenenza (voluta o meno) a una categoria, come i  collari degli schiavi, i marchi sui condannati o i tatuaggi fatti da Caligola sulle persone per puro diletto.
 
Ma MADE in Roma è un viaggio che dall’antico apre uno sguardo sul mondo moderno. L’ultima sezione, infatti, approfondisce come il concetto di marchio sia giunto fino a noi. Qui verranno analizzati i marchi di forma dei primi prodotti artigianali, il design del logo industriale e l’utilizzo della forma del prodotto come veicolo di memoria del suo creatore.
 
Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali
13 maggio – 20 novembre 2016