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Festa del sacrificio: l'indignazione di Rivoluzione animalista

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Anche quest'anno, come Rivoluzione Animalista, ci ritroviamo a commentare con indignazione e rabbia la cosiddetta Festa del Sacrificio, una tradizione musulmana che prevede lo sgozzamento di un ovini, caprini, bovini o camelidie con la recisione della giugulare che permetta al sangue di defluire. Una pratica che condanniamo con fermezza e decisione perché in forte contrasto con ogni forma di civiltà e dignità umana e animale. Per lo svolgimento di questa "festa" spesso i Comuni concedono spazi pubblici, come accaduto ad esempio l'anno scorso a Milano, dove fu concesso l'ex Palatrussardi, suscitando giustamente polemiche e critiche. L'auspicio è che in questo 2021 si possano evitare errori del genere e, in questa direzione, ci appelliamo alle amministrazioni comunali di tutta Italia affinché non si diano spazi di proprietà comunale per la Festa del Sacrificio. La vita e i diritti degli animali sono fondamentali e vanno difesi da pratiche macabre e non civili".
Così, in una nota, il segretario nazionale di Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.