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2014: “Brioche per tutti”

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La corsa agli oroscopi è appena cominciata, ma nessuna sorpresa dal punto di vista fiscale, il 2014 sarà un anno di rincari. Tasse, bollette, benzina, persino spedire una lettera quest'anno ci costerà di più, colpa dell'aumento dell'Iva, di quel giochetto che a ottobre dello scorso anno permise alla classe di Governo di aumentarla in barba al popolo. Immaginabili le ricadute sui consumi, le chiusure di bottega, i conseguenti posti di lavoro in calo, le famiglie ormai sul lastrico, l'aumento della microcriminalità, la minor propensione al risparmio. Questa la fotografia di un paese in declino, ancorché fisico, morale. A questi italiani provati, delusi e senza speranze, parleranno gli aspiranti al Parlamento europeo. E cosa diranno? Facile fare pronostici, anche se è meglio non farli. A quanti  nel profondo del loro essere si chiedono fino a quando potremmo andare avanti così, la risposta è: fino a quando avremo al Governo politici che non fanno l'interesse collettivo e continueranno ad essere guidati dalle lobby. Fino a quando riusciranno ad abbindolarci gli stessi uomini, non importa il partito, che ci hanno governato o hanno influenzato il Governo negli ultimi decenni. Fino a quando penseremo di poter vincere senza essere invitati al gioco delle tre carte: partito perde e partito vince, ma non vince il popolo sovrano, perché ci sono partiti che in una stessa legislatura riescono a essere al Governo e all'opposizione, ci sono governi tecnici e di unità nazionale, ci sono uomini che credono di rappresentare  il nuovo che avanza, ma che si trascinano dietro il vecchio. Alla miopia dei tanti, corrisponde quella dei pochi. Così mi viene in mente ciò che, all'alba della rivoluzione francese, la regina Maria Antonietta, moglie del re Luigi XVI, rispose ai rappresentanti del popolo:“Maestà il popolo non ha più pane” e lei: “Diamogli brioche”. Aspettiamo le brioche.