Ecco come funziona il referendum che permette ai cittadini di approvare o respingere le modifiche alla Carta fondamentale
Il referendum confermativo è previsto dall'articolo 138 della Costituzione e serve per confermare o respingere una legge di revisione costituzionale già approvata dal Parlamento.
Si tiene solo se la legge non ha ottenuto la maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere.
Può essere richiesto entro tre mesi da un quinto dei parlamentari, 500.000 elettori o cinque Consigli regionali. Se invece la legge è approvata con i due terzi dei voti, il referendum non si tiene.
Come funziona
Nel referendum confermativo, gli elettori scelgono:
Sì, per far entrare in vigore la legge;
No, per bloccarla.
Non c'è quorum di partecipazione: il risultato è valido qualunque sia il numero dei votanti.
È questo a renderlo diverso dal referendum abrogativo, che invece serve ad abrogare una legge ordinaria e richiede che voti almeno la metà degli aventi diritto.
Esempi recenti
Nel 2020, il referendum sul taglio dei parlamentari è stato un caso di referendum confermativo: il "Sì" vinse con quasi il 70% dei voti.
Nel 2016, invece, gli elettori bocciarono la riforma costituzionale del governo Renzi.
Perché è importante
Il referendum confermativo è una garanzia di democrazia diretta: consente al popolo di dire l'ultima parola sulle modifiche alla Costituzione, bilanciando il potere del Parlamento con la volontà dei cittadini.