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Cisal sostiene le rivendicazioni e le proposte della Consulta Sicurezza

tagli polizia penitenziaria

Cisal Fpc ha partecipato ieri al presidio permanente organizzato in piazza Montecitorio, fino al prossimo 10 settembre, dalla Consulta Sicurezza, la più grande organizzazione di rappresentanza dei corpi di polizia di diritto civile, cui aderiscono SAP, SAPPE, SAPAF e CONAPO, i Sindacati Autonomi rispettivamente di Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Polizia Ambientale e Forestale e Vigili del Fuoco.

“Basta con i tagli lineari”, ha dichiarato il dott. Donato Capece, Presidente della Consulta del comparto Sicurezza e Segretario Generale della SAPPE, il principale sindacato degli operatori di Polizia Penitenziaria. “Vogliamo per i poliziotti la restituzione in busta paga degli assegni di funzione e degli scatti di anzianità e suggeriamo al Governo di prelevare le risorse necessarie dal Fondo Unico di Giustizia”. “Oltre allo sblocco delle retribuzioni”, ha aggiunto il dott. Capece, “chiediamo una vera riforma della Sicurezza, cui desideriamo partecipare fattivamente puntando alla razionalizzazione e al coordinamento delle forze di polizia. Obiettivo, ridurre i costi di gestione e aumentare l’efficienza dell’intero comparto a diretto beneficio dei cittadini”. Si è mostrato particolarmente sensibile alle tematiche alla base della mobilitazione l’On. Stefano D’Ambruoso, che, dopo il confronto diretto con gli operatori della Sicurezza, ha suggerito l’attivazione di un Tavolo Permanente tra il Governo e le quattro sigle sindacali della Consulta, che consenta l’approfondimento delle aspettative dei lavoratori interessati e l’individuazione di soluzioni condivise.
CISAL FPC ha partecipato ieri al presidio permanente organizzato in piazza Montecitorio, fino al prossimo 10 settembre, dalla Consulta Sicurezza, la più grande organizzazione di rappresentanza dei corpi di polizia di diritto civile...

“La Cisal”, ha concluso Paola Saraceni, Segretario Generale CISAL FPC, Dipartimento Ministeri, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sicurezza, ”aderisce alla protesta della Consulta ribadendo che Giustizia e Sicurezza sono due facce della stessa medaglia. Le significative risorse che confluiscono nel Fondo Unico di Giustizia vanno destinate alle forze dell’ordine e al personale che deve attuare l’ordinamento giudiziario. Non esistono solo i magistrati”.