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Roma e provincia

Lazio: la spending review è legge

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Altri risparmi, via poltrone, nuovi tagli, ma anche semplificazione, interventi per lo sviluppo e meno Irpef per i redditi fino a 28 mila euro l’anno.

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, con 26 voti a favore e 18 voti contrari, la proposta di legge regionale n. 147, recante “Misure finalizzate al miglioramento della funzionalità della Regione Lazio: disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell’ordinamento regionale, nonché interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno delle famiglie”.

Il voto è giunto alle 2,15 di notte, dopo una lunga e complessa discussione sul maxi subemendamento sottoscritto dall’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, con il quale la maggioranza aveva blindato il provvedimento, facendo decadere i circa cinquemila emendamenti e subemendamenti, la maggior parte dei quali presentati dai gruppi di opposizione. Il Consiglio regionale ha approvato anche diversi ordini del giorno, sottoscritti sia da consiglieri di maggioranza che di opposizione.
 
Della proposta di legge regionale n. 147 d’iniziativa della Giunta, nota anche come spending review regionale o “collegato”, dopo quattro giornate di lavori oltre al titolo era stato esaminato e approvato dall’Aula soltanto l’articolo 1 con alcuni emendamenti. Il testo definitivo dei restanti 46 articoli è arrivato sotto forma di un maxi subemendamento della Giunta che, oltre a porre fine alla possibilità di presentare ulteriori modifiche al provvedimento da parte dei consiglieri, ha sostituito l’articolo 2 con un nuovo articolo di 150 commi. La spending review si compone dunque di soli due articoli. Salvo tre piccole modifiche, il testo è quello approdato nell’Aula la scorsa settimana, così come era stato licenziato dalla commissione Bilancio, i cui lavori per l’esame della pl 147 erano iniziati lo scorso 7 aprile. Prima della discussione finale in Consiglio, il maxi subemendamento era stato inviato nuovamente alla commissione Bilancio, ma si è trattato solo di un rapido passaggio formale: la commissione presieduta da Mauro Buschini (Pd) ha rinviato subito tutto all’Aula, in quanto nel merito nulla era cambiato rispetto al provvedimento licenziato dalla stessa dopo 16 adunanze e quattro audizioni.
 
Oltre a introdurre nuovi tagli alla spesa, la nuova legge regionale interviene in diversi settori, in materia di organizzazione e semplificazione amministrativa, sanità e servizi socio-assistenziali, sviluppo, competitività e politica fiscale.
 
I nuovi tagli alla spesa
In sintonia con le leggi nazionali in materia di revisione della spesa, la nuova legge prevede il taglio di numerose poltrone nella galassia degli enti e delle società regionali. Si riduce da cinque a tre il numero dei membri dei collegi sindacali delle aziende sanitarie locali. I tre membri dei collegi sindacali di Asl, Ares 118 e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) saranno così designati: uno dal ministero delle Finanze, due dal Consiglio regionale a maggioranza qualificata. Per quanto riguarda le aziende ospedaliero - universitarie, invece, resta il riparto di un membro designato dalla Regione, uno dal Mef e uno dall’Università. Si stima così un taglio di 42 poltrone e un risparmio di circa 630 mila euro all’anno in compensi. In linea con le politiche di contenimento dei costi degli enti, sarà ridotto da tre a uno il numero dei componenti degli organi di revisione. La nuova disposizione sul revisore unico riguarderà i consorzi di bonifica, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura del Lazio (Arsial), l’Istituto regionale di studi giuridici A. C. Jemolo, l’Istituto per le Ville Tuscolane (Irvit) e gli enti di gestione delle aree naturali protette. Questo intervento porterà a un taglio di ulteriori 54 poltrone. La nuova legge regionale introduce anche norme volte a fissare un tetto retributivo per i dirigenti e i dipendenti delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (Ater).
 
Si prevede inoltre la soppressione:
- dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali del Lazio (Abecol), resasi necessaria esistendo già un apposito organismo nazionale che svolge le sue stesse funzioni. Il risparmio annuo stimato è di 1,2 milioni di euro;
- del “Comitato tecnico-scientifico per l’ambiente”, non operativo da anni. Le funzioni di tale comitato saranno ricondotte alle strutture amministrative regionali che si occupano di ambiente;
- del Consorzio di gestione delle grotte di Pastena e Collepardo.
 
Una norma prevede la riduzione del 30 per cento della contribuzione della Regione Lazio alle spese di funzionamento degli organismi pubblici comunque denominati, come società direttamente o indirettamente partecipate dalla Regione, al fine di conseguire risparmi di spesa da destinare al miglioramento degli equilibri di bilancio. La stessa norma prevede la predisposizione, da effettuarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore, di “un elenco degli organismi pubblici, anche con personalità giuridica di diritto privato, rispetto ai quali la Regione contribuisce con risorse pubbliche alle spese di funzionamento”.
 
La nuova spending review regionale fissa infine nuovi obbiettivi per i risparmi di spesa sulle attività amministrative degli assessorati, per un totale di 27,5 milioni di euro.
 
Niente aumento Irpef per i redditi fino a 28.000 euro
Si prevede l’esenzione per il 2014 dalla maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef, pari allo 0,6%, anche per i soggetti con reddito imponibile fino a 28.000 euro. Il totale complessivo dei soggetti interessati al nuovo beneficio fiscale è quantificabile in 1.174.893 unità. Oltre che per tutti gli scaglioni di reddito fino a 15.000 euro già esentati dall’aumento con la legge di stabilità 2014 (assieme ai contribuenti fino a 50.000 euro di reddito con tre figli a carico), questo nuovo beneficio porta la platea degli esentati a circa due milioni di contribuenti. Il passaggio dell’addizionale regionale Irpef dall’1,73% al 2,33% nel 2014 resta dunque per poco più di 900 mila contribuenti, vale a dire il 31% della platea complessiva di contribuenti regionali.
 
Apprendistato e lavoratori atipici
La nuova legge regionale prevede l’istituzione della Consulta dei lavoratori atipici e dei libero professionisti e della Consulta dei servizi regionali dell’impiego quali organismi permanenti di consultazione in relazione alle politiche regionali in materia di lavoro. La norma concernente la disciplina sull’apprendistato consente alla Regione Lazio di regolamentare le tre forme di apprendistato: di primo livello, qualifica e diploma professionale, di secondo livello, professionalizzante o di mestiere e di terzo livello, alta formazione e ricerca. In particolare per l’apprendistato di terzo livello, per la prima volta dal 2003, la Regione Lazio ha definito le regole e gli accordi che consentono ai giovani tra i 18 e i 29 anni che frequentano l’università o un master o un dottorato di ricerca o un istituto tecnico superiore di poter lavorare e studiare contemporaneamente.
 
Gli interventi per i comuni del Lazio
Si istituisce il “Fondo per il riequilibrio territoriale dei comuni del Lazio”, con una dotazione di oltre 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016. Tale fondo sarà ripartito tra i comuni in base al numero di abitanti, la capacità fiscale, gli indicatori di fabbisogno di infrastrutture. Una quota di tale fondo è destinata anche alla valorizzazione e promozione economica del litorale laziale. A tale proposito, si rafforza il coinvolgimento dei comuni nella classificazione delle aree demaniali. Tra i nuovi compiti attribuiti ai comuni, in aggiunta a quelli relativi al rilascio, il rinnovo e la revoca delle concessioni relative alle aree demaniali marittime, rientrerà anche quello, finora in capo alla Regione, concernente la classificazione di tali aree, in relazione a determinati criteri.
S’apre una nuova stagione di relazioni finanziarie con le autonomie locali del Lazio, attraverso una norma volta a facilitare la restituzione dei debiti maturati anche dagli enti locali nei confronti della Regione non solo di natura tributaria.
Le società controllate dai comuni e partecipate o finanziate dalla Regione avranno l’obbligo di inviare entro trenta giorni il proprio piano industriale o di ristrutturazione alla Regione per l’approvazione.
 
Nuove regole per la sanità privata
In un’ottica di mercato, sono liberalizzate le procedure per il rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione, ampliamento trasformazione e trasferimento delle strutture sanitarie private, legando il rilascio delle stesse solo alla verifica dei requisiti tecnici, gestionali e strutturali, e non in relazione alla valutazione del fabbisogno di assistenza sanitaria risultante dall’atto programmatorio generale.
Si fissano regole più stringenti per la nomina dei direttori sanitari di Asl e aziende ospedaliere, Ares 118 e degli Irccs con una riduzione degli spazi di discrezionalità nelle nomine e un conseguente innalzamento delle qualifiche. Viene escluso dalla nomina a direttore generale di Asl e aziende ospedaliere “chi, ritenuto responsabile di condotte dolose, sia omissive che commissive, sia stato condannato dalla Corte dei conti, anche con sentenza non definitiva”.
 
Gli altri interventi
Tra gli altri interventi, il provvedimento prevede l’istituzione del Catalogo regionale dei sinkhole, vale a dire i fenomeni naturali di sprofondamento dei terreni del Lazio, l’istituzione di un fondo di rotazione per la concessione di prestiti a tasso agevolato per sostenere le industrie cinematografiche e audiovisive del Lazio, la semplificazione delle procedure amministrative relative all’autorizzazione allo svolgimento delle attività estrattive minerarie. E via libera anche all’istituzione dello sportello unico per le attività produttive (Suap), e agli interventi per il sostegno allo sviluppo e all'occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. La pl 147 detta anche nuove disposizioni in materia di interventi a sostegno delle attività produttive, del microcredito e delle imprese operanti nel settore dell’edilizia abitativa.
 
Altri interventi riguardano la razionalizzazione della macchina amministrativa regionale. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) dovrà superare l’attuale gestione commissariale e provvedere alla propria riorganizzazione interna con la nomina del direttore generale e dei due vicedirettori. La mission di Lazio Service, la società che ha per oggetto sociale lo svolgimento di attività e servizi strumentali alle finalità della Regione Lazio, viene adeguato alla più recente normativa nazionale e comunitaria in materia di società inhouse.