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Gio28032024

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Cultura

Trittico azzurro di Ettore Spalletti

trittico
Bentornati all'arte da amare insieme ad un nuovo artista, oggi lo so di rischiare, rischierò di sembrare antipatico, ne sono consapevole aspetto che molti di voi mi diranno "Eh vabbè ma questo lo sò fare anch'io!"..e già, ma rimane il fatto che c'è sempre qualcuno che lo ha fatto "prima" di "noi" che poi è in sintesi quello che affermava Picasso riguardo la capacità dell'artista di vedere quello che gli altri non riescono a vedere.
Grazie al suggerimento del mio amico Franco oggi vi presentiamo l'opera "TRITTICO AZZURRO" dell'artista Abruzzese Ettore Spalletti.
 
Il mio consulente era contrario, Mario sarebbe andato sul classico, ma io prendendo spunto dall'azzurro di questo nostro cielo Italiano ho preferito Ettore Spalletti, secondo me la risposta Italiana a Mark Rothko anch'egli famoso per i quadri di grandi dimensioni monocolore.
 
Sono qui in compagnia di una bella ciambella zuccherata di fronte a un cappuccino caldo, nel bar c'è il solito andirivieni di gente varia, un gruppo di liceali esuberanti ed iperattivi compra le sigarette, vorrei dire loro che fanno male, molto male, purtroppo non ascolterebbero mai un vecchio rompiscatole come me, quindi gli risparmio la predica ma non posso fare a meno di chiedergli "Conoscete Spalletti?" Uno di loro dal ciuffo ribelle mi risponde "Macché è più forte Ancellotti!" Stanno facendo tardi a scuola e come una folata di vento autunnale escono fuori sballottolando come una pallina di flipper il povero Mario che stava entrando proprio in quel momento, l'amico con un salto felino prende posto vicino a me, rapido adocchia la ciambella, fiutando il profumo del cappuccino fa un segno con la mano al barman dietro al banco come a dire "Questa roba anche per me!".
Molto bene, forza attacchiamo con Ettore Spalletti.
 
L'opera di cui parleremo è TRITTICO AZZURRO composta da tre pannelli sviluppo in verticale 120X240 distaccati pochi cm. uno dall'altro, per una dimensione totale di 360X240 sono di un azzurro monocolore, la materia, la tinta è stata trattata con una lavorazione amorevolmente artigianale, vi è amore in tutto quello che viene fatto con l'uso delle mani, Ettore mi perdonerà se lo menziono con tono confidenziale, con amore ha trattato la materia mediante più passaggi e impasti di materiali vari e nell'ultima fase di rifinitura ha levigato, abraso, accarezzato la superficie, l'ultimo strato per far uscire l'essenza vitale del corpo dell'opera, proprio in quest'ultima azione c'è la spiegazione del lavoro eseguito.
 
Normalmente, quando ci troviamo di fronte ad un opera d'arte abbiamo la tendenza ad ammirarla, ad analizzarla, siamo attirati come da una calamita fatta di colori e forme con le quali vorremmo immedesimarci, se fosse un film in 3D proveremmo ad entrare nella scena invece Ettore Spalletti ha optato per il contrario, in quest'opera  ha lavorato il colore azzurro per farlo staccare dalla parete, sfondare con la propria energia cromatica il soffitto a carpire un pezzo di cielo azzurro e come uno specchio la materia dell'opera riflette sull'osservatore e in tutto lo spazio circostante una luce con la quale si fonde in un ambientazione scenica per donarci una luce vitale, essenza protagonista nella natura e per noi che la guardiamo, della quale ci sentiamo coinvolti dolcemente in armonia con il ciclo della vita...perbacco è un solo colore, azzurro, una semplice tonalità senza forme e sfumature eppure è luce, devozione per il creato e non possiamo farne a meno, se smorziamo quell'azzurro staccheremo la spina a noi stessi, noi non stiamo guardando l'opera di Ettore Spalletti, è l'opera stessa che si apre a noi, ci tende la mano, ci abbraccia al tempo stesso ci rilassa facendo svanire tutti i nostri peggiori difetti, la nostra presunzione, l'essere ciechi di fronte a tutto quello che abbiamo di più bello, è solo un colore, azzurro ma è molto di più di un semplice colore.....Mario non parli più?
 
-Veramente avrei preferito Giotto però mi hai convinto..Sandro (il barista) mi prepari    un altro cappuccino? 
-Per me un cornetto al cioccolato e un buon caffè, gli faccio eco.
E così riscaldati dai dolci aromi e dal colore azzurro di Ettore Spalletti vi salutiamo e vi aspettiamo al prossimo appuntamento, con il solito click vi consiglio John Coltrane "Blue train". Walter Fest anche per oggi vi dice ciaooo!