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Fatti

No limit: il triciclo che traina un camion

inventore
triciclo-camioncino
triciclo-ragazza
razzi-sul-triciclo

 

Alla mostra EnergyMed sulle fonti rinnovabili e l'efficienza energetica nel Mediterraneo, tenutasi lo scorso 27-28- 29 marzo a Napoli, incontriamo l'inventore di  un triciclo molto speciale: ha le gomme di una macchina di Formula 1, si aziona pedalando con gambe e braccia contemporaneamente ed è capace di trainare un camion.

Incuriositi assistiamo alla prova su strada. La “super byke” che, in altre prove, ha trainato  autocarri di grosse dimensioni, pretende di spostare un furgoncino carino di ragazzi. Ci provano in molti  e, miracolo, riusciamo nell'impresa anche noi di Free-news. Certo, il sole di Napoli fa sudare, ma chi lo avrebbe mai detto che sarei riuscita a spostare un furgone utilizzando la sola forza delle braccia e delle gambe, per giunta dopo aver smesso di fare bodybuilding?
 
 
Ne approfitto per intervistare l'inventore, un geniale architetto romano, Giuseppe Bernardini, che sostiene di mantenersi in forma mangiando spaghetti e frittata di carciofi. Nei suoi occhi ha l'America, sogna infatti di trainare con il suo triciclo un grosso tir magari sulla route 66. 

D. 
Questo triciclo può trainare autocarri fino a 50 tonnelate, quante ne ha trainato lei?
R. Ne ho trainate 34 con la sola forza delle gambe e delle braccia. Lei potrebbe trainarne 17.
 
 D. Ci spiega come funziona?
R. Basta utilizzare le braccia e le gambe contemporaneamente nella posizione più comoda che si può  avere, nel senso che si pedala a contrasto,  quindi c'è una spinta notevolissima. 
 
D. E' una bicicletta che possono usare tutti?
R. Questa bicicletta pesa 120kg, ne stiamo facendo un tipo da 22-23 chili in modo da rendere più agevole l'uso per tutti. 
 
D. Come mai usate questo tipo di gomme?
R.Sono gomme prese da una macchina da corsa, sono gomme slick molto morbide, servono per avere una maggiore aderenza al suolo, altrimenti con quelle normali si slitterebbe. Dobbiamo mettere 3 quintali di zavorra per tenere la bicicletta attaccata al terreno.  
 
D. Come le è venuta questa idea?
R. E' nata un giorno che io non riuscivo a fare una salita,  poi però sono riuscito a farla anche se con  con grande difficoltà. Quando sono arrivato su, mi sono detto: “Ce l'hai fatta, però è stata una faticaccia! E allora mi sono domandato, se anziché pedalare con un piede alla volta, pedalo con tutte e due insieme contemporaneamente, che succede? Forse va meglio”. Ho fatto la prova e in effetti ho avuto il risultato che speravo. Spingendo contemporaneamente  con due gambe si ottiene una forza maggiore.  
 
D. Lei è stato il primo, lo ha inventato proprio lei questo metodo?
R. Credo che è venuto in mente a me per la prima volta, perchè non se ne vedono in giro di biciclette che tirano 50 tonnellate. 
 
D. Adesso dove vuole arrivare, a quale mercato punta?
R. Questa bicicletta é per tutti. Ne stiamo realizzando una che comanda lo sterzo  dalla sella, quindi facendo un piccolo spostamento con il busto si comanda lo sterzo e questo permette di poter utilizzare sia le gambe e le braccia per dare la potenza.  

D. Perchè oggi siete ad EnergyMed?
R. Mi sembra il luogo adatto per presentare questa bicicletta perchè non ha né motore elettrico,  nè idraulico, né a scoppio, niente. Utilizza solo le braccia, le gambe.... solo spaghetti.
 
Angela Francesca D'Atri