Roma e provincia
Prevenzione, i Geologi del Lazio pronti a monitorare il territorio.
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- Pubblicato Martedì, 24 Giugno 2014 10:25
- Scritto da Redazione
“Si è trattato - spiega il coordinatore della Commissione di protezione civile dell’Ordine dei Geologi, Marina Fabbri - di un rilevante appuntamento, che vuole far sì che anche i geologi professionisti possano portare la loro esperienza nel complesso sistema di protezione civile, sia in prevenzione che in emergenza. L’auspicio adesso - continua il vicepresidente Fabbri - è che si possa giungere all’istituzione di Presidi territoriali idrogeologici, intesi quale supporto tecnico alle autorità di protezione civile, in relazione all’assunzione delle decisioni dirette ad assicurare la tutela della popolazione esposta al rischio”.
Un maggior coinvolgimento dei geologi, infatti, consentirebbe una più attenta ed efficace pianificazione territoriale e, quindi, una possibile riduzione degli effetti degli episodi calamitosi che affliggono il nostro Paese, in particolare la Capitale già colpita quest’anno da intense piogge: “Basti pensare - evidenzia il segretario dell'Ordine dei Geologi del Lazio, Tiziana Guida - che i 67,4 mm registrati in mezz'ora il 15 giugno nella stazione di Falcognana sull'Ardeatina (dato in fase di validazione dal Centro Funzionale della Regione Lazio, ndr), costituiscono la precipitazione più intensa mai registrata nell'area romana, superando i 64 mm caduti in 30 minuti a Roma il 27 agosto ‘53”. In questi giorni inoltre in diverse stazioni dell'area urbana capitolina sono state osservate precipitazioni critiche con oltre 40 mm in mezz'ora e più di 60 mm in un'ora.
“Con tali quantitativi di pioggia - aggiunge Guida - la rete di drenaggio urbano non consentirebbe di smaltire la portata di acqua caduta in un così breve intervallo di tempo, neanche se fosse tenuta in perfetta efficienza. Occorre quindi studiare una soluzione alternativa di emergenza, che tenga conto delle caratteristiche del territorio, e che potrebbe essere, ad esempio, quella di “sacrificare” un'area in cui far defluire l'acqua in eccesso, dove questa non procurerebbe eccessivi danni”.
“Purtroppo di recente - concludono i Geologi - la Giunta regionale ha dimostrato di voler andare esattamente nella direzione opposta, sopprimendo l'ufficio geologico e sismico regionale che al contrario necessitava di potenziamento al fine di dare un impulso all'individuazione dei rischi naturali che caratterizzano il nostro territorio ed alla prevenzione”.