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Dom06102024

Ultimo aggiornamento04:35:06 PM

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Windows Xp va in pensione

window xp tramonto

 Come ogni anno, nelle prime 2 settimane di aprile, Microsoft aggiorna e modifica i propri Sistemi Operativi con interventi importanti.

Talvolta viene rilasciato un Service Pack, che racchiude l’insieme degli aggiornamenti precedenti più altre sostanziali modifiche di sicurezza che spesso non vengono neanche menzionate. Quest’anno possiamo affermare che l’8 aprile è veramente una data storica per l’informatica, in quanto sancisce la fine del rilascio di aggiornamenti di sicurezza per il più venduto e più utilizzato Sistema Operativo di tutti i tempi: Windows Xp.

La denominazione “XP” sostituiva la parola inglese “Experience” cioè stava a significare che l’OS era stato scritto avvalendosi delle esperienze dei precedenti sistemi (Win 95, Win 98, Win 2000 ed il poco conosciuto Millenium) ed infatti il longevo Windows Xp va in pensione dopo ben 13 anni. 
Questo non significa che se avete un computer con questo OS installato dal 9 aprile non funzionerà più, bensì non verrà più supportato dalla casa madre, quindi fine dell’assistenza e degli aggiornamenti di sicurezza. 

Ci sono 2 aspetti da analizzare, il primo riguarda il business in quanto Microsoft spinge i propri utenti a passare ad un sistema più adeguato ai tempi attuali e più performante, il secondo aspetto è legato ad un problema di sicurezza che molti ignorano; basti pensare che il 90% dei Bancomat (e degli istituti bancari NDR)  nel mondo, ha Windows Xp come Sistema Operativo all’interno della maggior parte dei computer della rete, ma non solo, in Italia la pubblica amministrazione utilizza Windowa Xp e come loro anche Poste Italiane, i CAF, i commercialisti che trasmettono le vostre dichiarazioni dei redditi, i Comuni, le Forze dell’ordine, le Procure ed i Tribunali, ma la lista potrebbe essere molto più lunga. Quindi, in realtà una certa preoccupazione bisognerebbe averla considerando anche il ritardo tecnologico in ambito sicurezza che abbiamo nel nostro Paese.

Inoltre la problematica è doppia, perché quando verranno rilasciati gli aggiornamenti dei sistemi attuali (Vista, Win 7, Win 8.1 e le varie versioni Server), verranno anche elencate (e quindi scoperte da tutti) le vulnerabilità che saranno corrette, ma che rimarranno su Windows Xp in quanto non più supportato: per gli hacker sarà un gioco da ragazzi sfruttare queste falle di pubblico dominio per introdursi nei sistemi altrui e utilizzare dati e informazioni in modo fraudolento.

Bisogna riconoscere a Microsoft di aver contribuito sostanzialmente, nel bene e nel male, alla storia dell’informatica di inizio millennio con i 13 anni di Xp, dal 2001 al 2014, sarà grande il dispiacere per i nostalgici che dovranno prima o poi abbandonare il loro appassionante e splendido Windows Xp.
Alessandro Polidori