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Pubblicato Domenica, 05 Gennaio 2014 18:00
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Scritto da Redazione
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La sigaretta, prima attrice in molti dei film che hanno fatto la storia del cinema, potrebbe presto essere sostituita dalla sigaretta elettronica. Se in passato le note aziende di tabacco sono riuscete a realizzare guadagni esorbitanti giocando proprio sugli effetti della pubblicità subliminale sul grande schermo, perchè oggi non dovrebbero fare altrettanto le case produttrici della nuova ritrovata elettronica?
Tra il 1940 e il 1970 spopolava l'immagine di un John Wayne che, in versione cowboy, fumando una sigaretta era capace non solo di stemperare la tensione ma di rifar ribollire gli animi femminili. Chi, vissuto in quegli anni, non ha provato ad imitarne il fascino con pacchetto alla mano? Poi sono venute le mega inchieste sui rischi del fumo, le susseguenti condanne a pagare milioni di dollari per le multinazionali di tabacco, con l'inevitabile tramonto cinematografico delle bionde.
Oggi in soccorso degli anneriti polmoni dei fumatori é arrivata la sigaretta elettronica. Ogni tanto qualche ricerca prova a screditarne la salubrità, ma aldilà della bontà o meno di questo ritrovato, non è impensabile immaginare che una sigaretta elettronica avrebbe reso ugualmente bello ed intrigante il James Dean in Gioventù Bruciata. Così come possiamo figurarci un novello Tom Cruise, in una futura mission impossible, che tenterà magari di salvare il mondo negli ultimi 3 o 4 secondi disponibili dando un'ultima tirata all'immancabile sigaretta elettronica. Del resto, i tempi cambiano ma i meccanismi che regolano il cinema, la pubblicità e l'animo umano restano immutati.