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Ambiente

Difesa dell'ambiente: priorità per il Paese

Pastorelli
Intervista al deputato Oreste Pastorelli,  membro della VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici alla Camera.

“La difesa dell'ambiente, della biodiversità e del territorio deve rappresentare un atto doveroso volto a preservare la ricchezza, anche culturale ed economica del nostro Paese”. Non ha dubbi Oreste Pastorelli, deputato del Partito socialista italiano e membro della VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici alla Camera dei Deputati. L’esponente socialista ritiene che occuparsi in modo serio del territorio rappresenta la base per rilanciare una nuova economia. Eletto alle scorse elezioni politiche, Pastorelli sta portando avanti battaglie concrete e percorribili, ed è convinto che la salvaguardia del territorio deve essere una priorità del Paese. 

D. Onorevole Pastorelli, recentemente è stata recepita la sua risoluzione sul cosiddetto “abbruciamento”, ossia la possibilità di bruciare gli scarti vegetali, non nocivi, senza sostenere costi di smaltimento speciale.
R. E’ stato motivo di grandissima soddisfazione. Lo scopo dell’iniziativa è quello di dare risposta all’esigenza, molto sentita dal territorio, quindi dagli imprenditori agricoli, in particolare i piccoli proprietari e quelli delle zone svantaggiate e depresse. Una misura che agevola e semplifica il lavoro dei piccoli agricoltori avrà ricadute positive anche nella attività della cura e manutenzione del territorio.

D. Onorevole, lei ha presentato tre emendamenti al collegato ambientale (AC 2093).
R. Esatto. Uno sugli incentivi alla pulizia dei fondali marini che consentirà ai pescatori, nel momento in cui ritirano le loro reti, di portare a riva i rifiuti e smaltirli, senza rigettarli in mare. Un altro emendamento prevede l’istituzione di un Consorzio obbligatorio per la raccolta e lo smaltimento dei mozziconi di prodotti da fumo. E il terzo concerne, infine, l’introduzione di benefici per i lavoratori esposti all’amianto. 

D. Si tratta di un problema piuttosto serio: ad oggi sono state stimate tra i 30 e i 40 milioni le tonnellate di materiale contaminato che devono essere ancora smaltite.
R. E' la dimostrazione che il problema dell’amianto deve essere affrontato con maggiore decisione e incisività. La parziale inoperatività del Piano nazionale amianto, che deve essere ancora approvato dalla Conferenza Stato-regioni, così come il mancato utilizzo di parte del Fondo per le vittime dell'amianto, sono la conferma del fatto che molto deve essere ancora fatto dallo Stato italiano per quei cittadini colpiti dalle conseguenze nefaste di questo materiale, nonché per i siti contaminati da quest’ultimo. Numerosi lavoratori, attualmente in possesso dei requisiti per l’indennità da esposizione all’amianto si sono visti negare il diritto a quest’ultima, avendo presentato la relativa domanda oltre una certa data. 

D. Cosa pensa delle recenti misure adottate dal governo in materia di mutui a tasso zero per le imprese agricole condotte da giovani sotto i 40 anni?
R. Si tratta di un’iniziativa apprezzabile che si inserisce nello stesso solco che avevo immaginato, presentando proposte di legge e risoluzioni proprio sull'accesso facilitato al credito per le imprese operanti nel settore agricolo e della pesca, e sull'affitto a titolo gratuito dei fondi rustici in stato di abbandono. 

D. Un altro tra i suoi àmbiti di azione è quello che concerne il fotovoltaico.  
R. Ritengo che l’incentivo e la promozione dell’utilizzo di fonti alternative di energia, specie per usi domestici, sia una strada da percorrere senza esitazioni, e lo Stato ha il dovere di facilitare i cittadini: meno burocrazia e meno aggravi fiscali. Recentemente ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze per chiedere un intervento di modifica della norma che prevede l’inclusione dei pannelli fotovoltaici - di potenza compresa tra 3 e 20 kilowatt - nella determinazione della rendita catastale degli immobili. In questo modo si ottiene - come inevitabile risultato - quello di aumentare la pressione fiscale su chi opta per le fonti di energia alternative. Un simile effetto vanificherebbe l’obiettivo, condiviso da questo governo, di incentivare l’energia pulita. Un’eventualità, questa, che non può essere tollerata, ma che, al contrario, va assolutamente scongiurata. 

D. Sul fronte del delicato tema degli Ogm di recente si è raggiunto un accordo politico dai ministri dell’Ambiente dell’Ue che lascia la libertà agli Stati membri di coltivare o di vietare gli Ogm sul territorio di pertinenza. 
R. L’accordo raggiunto a livello comunitario - dopo quattro anni di dibattiti - rappresenta una svolta profonda che dovrà rafforzare la contrarietà dell’Italia agli organismi geneticamente modificati. 

D. Tra i temi a lei cari vi è anche quello che concerne il dissesto idrogeologico: secondo recenti dati diffusi dalla Coldiretti sono 6 milioni i cittadini che vivono in aree a rischio idrogeologico. Si tratta di un allarme che riguarda il 9,8% dell’intero territorio nazionale.
Il rischio idrogeologico non è provocato dal caso, ma da politiche scellerate - fatte di cementificazione selvaggia - messe in atto nel corso degli anni e di una visione miope del rapporto con la natura. Molto deve ancora essere fatto in termini di contrasto al dissesto idrogeologico, riqualificazione del territorio, ma la recente misura adottata dall’esecutivo (che prevede una serie di misure urgenti e necessarie in favore della ricostruzione e messa in sicurezza delle aree dell'Emilia Romagna colpite dal sisma nel 2012, ndr) rappresenta una tappa fondamentale di una nuova strategia di governo ispirata alla prevenzione del rischio idrogeologico. 
Siria Garneri