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Disabili: il “Dopo di noi” in aula entro fine marzo

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Intervista alla deputata del Pd Ileana Argentin.

Continua l’iter di una legge attesa da molti genitori di disabili italiani che quotidianamente sono preoccupati del futuro dei loro figli, di quando un giorno non ci saranno più per occuparsi di loro. Ne abbiamo parlato con la deputata del Pd Ileana Argentin, prima firmataria della proposta di Legge sul “Dopo di noi”, presentata a luglio del 2013; l’iter in commissione Affari sociali è iniziato il 14 giugno del 2014 con l'obiettivo di arrivare all'approvazione il prima possibile. 
 
D. On. Argentin, a che punto siamo con il “Dopo di noi”, quando potremo finalmente dire ai genitori dei disabili italiani non autosufficienti che una legge tutela i loro figli e che non saranno abbandonati quando un giorno non ci saranno più?
R. Prestissimo. In commissione Affari sociali stiamo lavorando con grande impegno e credo che al più presto porteremo a casa una legge che sarà di garanzia per il Dopo di noi di tutte le famiglie che ogni giorno fanno i conti con un futuro in bilico, spesso privo di prospettive.  Il mio obiettivo sarebbe quello di portarla in aula entro la fine marzo.
 
D. Il “Dopo di noi” è solo l'ansia di un genitore o la necessità di una società evoluta che ha il dovere di pensare seriamente alle persone meno fortunate che hanno necessità, ambizioni, voglia di vivere come tutti gli altri?
R. E’ un diritto delle famiglie e una responsabilità della società che dovrebbe, anzi, rientrare tra le priorità. Credo infatti che prendersi cura dei più fragili sia un indice di civiltà irrinunciabile.
 
D.La proposta di legge di cui è prima firmataria appare rivoluzionaria, la politica entra in un mondo che bene o male fino ad oggi è stato gestito dal volontariato. Quanto la sua situazione personale ha inciso in questa battaglia che sta portando avanti con determinazione?
R. Molto meno di quanto si può credere, nel senso che il Dopo di noi è un problema molto più sentito  dai familiari di persone con ritardi mentali o cognitivi. Nei casi di deficit motori più che del Dopo di noi sarebbe auspicabile parlare di vita indipendente, sulla quale si è concentrata la legge 162/98.  
 
D. La proposta di legge prevede un fondo, come dovrebbe essere gestito?
R. Attraverso le Regioni in base alla programmazione e alla progettualità della Conferenza Stato Regioni. 
 
D. Il lato economico è sicuramente essenziale per far fronte al problema di persone con particolari bisogni, ma non crede che sia opportuno avviare anche campagne di sensibilizzazione ed intervenire culturalmente parlando a una società che appare sempre più indifferente e dove ognuno si chiude nel proprio isolamento? 
R. Sono d’accordo. Eliminare le barriere culturali in una società come la nostra affinché tutti possano sentirsi liberi di esercitare i loro diritti è fondamentale. Non si tratta, infatti, solo di risolvere problemi economici, perché spesso il disagio nasce da una cattiva gestione dei servizi di assistenza. Io combatto da sempre per sensibilizzare le persone attraverso le istituzioni e i mass media cercando di ricordare a tutti che la disabilità non è un limite ma un patrimonio di cui avvalersi.
Angela Francesca D'Atri