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Gio28032024

Ultimo aggiornamento10:09:47 AM

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Roma e provincia

Lazio: umiliata la Consulta regionale per la Disabilità, in un anno mai convocata.

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Trinchieri (Consulta Disabilità): "Abbiamo leggi bellissime ma la realtà é che il mondo della disabilità è in affanno".

Si è riunita ieri alle 15 la Consulta per la Disabilità della Regione Lazio con all'ordine del giorno la mancata esercitazione del ruolo consultivo che le compete per legge. Arrabbiati i membri della Consulta e i Presidenti delle tante associazioni intervenute. Ad innervosire maggiormente il ritardo dell'assessore alle Politiche Sociali, Rita Visini, arrivata alle 17.15 per impegni istituzionali.

“Ci offende e ci umilia”. Queste le prime parole dell'intervento del Presidente della Consulta Guido Trinchieri nel constatare la mancanza al tavolo dei rappresentanti regionali. “L’ultima assemblea un anno fa, - sottolinea Trinchieri - perché esiste una Consulta? Questo lo ignorano i responsabili regionali. La Consulta non è un insieme di associazioni che si sono aggregate, è qualcosa a cui noi ci prestiamo gratuitamente a collaborare, ed è voluta dallo statuto della Regione Lazio, a cui è seguita la legge 36. La Regione ne prenda atto. Le commissioni permanenti dovrebbero consultarci almeno due volte l’anno. La verità è che noi non siamo mai stati convocati e non siamo riusciti neanche ad avere delle audizioni. Dovremmo essere uditi come Consulta e dovremmo avere accesso alle argomentazioni che ci riguardano. Abbiamo avuto rassicurazioni, ma in quest’anno non è successo nulla. Volevamo che si riprendesse il discorso della Fondazione del Dopo di Noi con un tavolo di confronto e si affrontasse questa grave problematica; si tratta di una questione che merita un minimo di attenzione. Capiamo che è un problema che fa paura, vogliamo almeno discuterne”. 

A rincarare la dose il vicepresidente della Consulta, Roberto Romeo:
“Abbiamo valori e conoscenze - ha detto Romeo - che l’amministrazione regionale potrebbe utilizzare come un fiore all’occhiello. La Consulta ha competenze e titolarità per svolgere il suo ruolo consultivo, vogliamo riappropriarci di questo nostro ruolo e farlo per il bene del territorio”.

Tra il pubblico la discussione si accende, un membro della Consulta propone addirittura di stampare la legge 36 e distribuirla a tutti gli assessori. La Presidente di un'associazione va via proprio quando arriva l'assessore a cui fa notare il ritardo, la Visini si difende “Avevo interventi in altri tre ambiti altrettanto importanti”.

L'assessore cerca di mediare:  E' un anno che mi sono insediata e sto portando avanti la legge di Riforma del Welfare. Manchiamo sulla legge 36, mi dispiace faremo del nostro meglio, ma ho altri problemi in questo momento per dare un assetto che manca a questa regione. La consulta la considero ma in un quadro più ampio dove entra quando abbiamo una legge di riferimento”. “Insistete - chiede l'assessore - perché venga calendarizzata in Consiglio regionale, la legge di riforma va a rilento perché il Consiglio va a rilento”.
Francesca D'Atri