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Una ricchezza chiamata spazzatura

palla spazzatura

 

L’ambiente in cui viviamo è lo specchio di noi stessi, il rispetto e la considerazione sembrano essere parole dimenticate da molti. Avete mai provato a pensare all’enorme ricchezza che va sprecata quando creiamo immondizia?
 
Questo è un argomento su cui ognuno ha una sua teoria, ma quello che avviene realmente non è noto a tutti: nel nostro Paese il ciclo dei rifiuti segue le strade più difficili e costose, senza nessuna programmazione logico/economica, i nostri rifiuti nel migliore dei casi, vengono prelevati dai cassonetti, depositati nelle discariche senza accorgimenti e sotterrati. Altri prendono la via dei termovalorizzatori che li trasformano in polveri distribuite nell’aria e tutto questo ad un costo elevatissimo per ogni fase dello “smaltimento”.

La ciliegina sulla torta, sono i rifiuti che vengono inviati in Germania perché non siamo in grado di smaltirli, in questo caso possiamo riassumere i costi in tale modo: il costo per il prelievo dai cassonetti, la suddivisione dei materiali in aziende specializzate, il trasporto verso l’estero, il pagamento del servizio allo stato tedesco per il “favore che ci concede”, il pagamento dell’azienda tedesca che tratta la nostra immondizia e come se non bastasse l’acquisto di materie prime dalla Germania che guarda caso sono i nostri stessi rifiuti riciclati!

Ma stiamo scherzando? NO, è proprio quello che succede in Italia perché il nostro stato non è in grado di progettare un investimento a lungo termine che risolverebbe il problema dei rifiuti, anzi diventerebbe una forma di guadagno. Distruggiamo energia nei termovalorizzatori e ci respiriamo l’aria che ci restituiscono, spendiamo soldi per costruire impianti che servono a distruggere delle risorse energetiche invece di sfruttarle.

La raccolta differenziata in Italia è stata avviata da alcuni anni a “macchia di leopardo” esclusivamente perché la Comunità Europea ci costringe a raggiungere dei parametri certificati di differenziazione dei rifiuti, ma è noto dalle cronache, come vengono trattati questi rifiuti che i cittadini si impegnano a differenziare perché mossi comunque da un senso civico di responsabilità personale, gettati insieme a tutti gli altri perché non esistono sistemi per il riciclo in Italia (a parte qualche iniziativa imprenditoriale che cura i propri interessi), evitando di pagare ulteriori somme per l’invio all’estero.
 
Esistono svariate soluzioni al problema, che sono state ampiamente proposte dai nostri ambientalisti e dai nostri ingegneri, ci sono centinaia di studi universitari che hanno progettato sistemi di riciclo di quasi tutti i materiali per ritornare ad una materia prima riutilizzabile, con un contributo economico su tutta la filiera di un prodotto che arriva sugli scaffali dei supermercati il che significherebbe un abbassamento dei prezzi. Ci sarebbe inoltre la possibilità di pagare o scontare le bollette ai contribuenti, creando dei centri di raccolta, inizialmente per i materiali quali il vetro la plastica e la carta e successivamente per metalli e componenti elettronici.

E’ ovvio che a monte di tutto questo devono esserci aziende ben strutturate e aiutate inizialmente dallo Stato che si occupano della trasformazione e della ricollocazione sul mercato delle materie prime. Ci sarebbero ampi margini economici per tutti, cittadini compresi che sarebbero incentivati a differenziare i rifiuti per avere sconti sulle tasse, ma soprattutto le nostre splendide città sarebbero più pulite e vivibili! 
 
Ricordate, il riciclo è progresso. Italia cosa aspetti a crescere?

Alessandro Polidori